lunedì 12 novembre 2012

7 per l'infinito contro i mostri spaziali


Un film di Al Adamson


Cari amici, dopo quasi cinque mesi d'assenza siamo tornati a ledere la vostra lucidità mentale con un trip schizoide firmato Al Adamson.
La descrizione sul retro del dvd recita cosi: «Un film che avrebbe fatto invidia a Ed Wood! [...] 7 per l'infinito contro i mostri spaziali è una girandola sconclusionata di situazioni alternante sequenze "rubate" dai serial UFO e KRONOS, immagini di repertorio e scene girate "buone alla prima" dal vero e unico re degli Z MOVIE: AL ADAMSON!»
Ci è piaciuto sottolineare questa cosa perché sintomo di onestà in controtendenza con gli abusatissimi e ingiustificati salamelecchi allegati a colossali porcherie al solo scopo di accalappiare il pubblico più ingenuo.

La pellicola comincia con la consueta musica pomposa da film Sci-Fi che fa da colonna sonora ad un desolante e fin troppo lungo fermo immagine di una galassia ( i riempitivi saranno una costante di questo prodotto ).
Dopodiché veniamo a sapere  che dei vampiri spaziali hanno invaso la terra con lo scopo di conquistare l'intero universo facendovi regnare il male più assoluto, proprio per questo aggrediranno ignari passanti agli angoli bui di quelle che sembrano zone industriali.
Un gruppo di intrepidi astronauti coadiuvati da un vecchio scienziato ( John Carradine ) parte alla volta di Astrogeos, il pianeta madre dei succhiasangue, con lo scopo di debellare la minaccia.

Il viaggio intergalattico a bordo dell'astronave ci regala una fantastica accozzaglia di riprese e raccordi insulsi che danno l'idea della grande incompetenza nonché del disagio psichico di regista e montatore, infatti assistiamo ad una raffica di primi piani sconnessi che isolano i numerosi personaggi mettendo confusione nello spettatore che fa fatica a capire chi sta parlando con chi.
Giunti nei pressi del pianeta i nostri eroi verranno messi al corrente del fatto che su Astrogeos le condizioni atmosferiche sono identiche a quelle della terra, una scusa blanda per fare a meno di tute spaziali e armi futuristiche.
L'intera ciurma sbarcherà sul territorio alieno ad eccezione dello scienziato, che pur senza competenze di navigazione spaziale, orbiterà intorno ad Astrogeos ingaggiando una battaglia cosmica per tutta la durata del film schiacciando solamente un pulsante rosso.
Contro chi combatte? Perché?
A quanto pare Al Adamson non ha ritenuto necessario svelare questi piccoli particolari.
L'unica cosa certa è che ad intervalli regolari, e per una durata di circa 15 minuti totali, saremo posti di fronte sempre ai soliti 4/5 spezzoni di repertorio a base di astronavine e fuochi d'artificio che non riusciranno a scalfire la poderosa navicella ( una trottola ).
In tutto ciò il vecchio darà sfogo alle sue ansie e preoccupazioni con frasi del calibro di "Ah.. siete peggio delle cavallette!!".

Ma torniamo agli eroi di questa sconclusionata vicenda: una volta atterrati, i nostri incapperanno in un mondo preistorico popolato da dinosauri, ma la cosa non sembra scalfirli minimamente, nemmeno quando ai rettiloni si affiancheranno cavernicoli, imbarazzanti uomini aragosta e villosi uomini pipistrello.
E i vampiri di cui il pianeta doveva essere abitato?
Non preoccupatevi, ci sono anche loro in una versione primitiva conosciuta col nome di Tobaton.
Inoltre abbiamo un super nemico, la cui identità non ci è ben chiara, che si diverte ad alterare il cromatismo atmosferico a suo piacimento per terrorizzare i Siridan, la tribù pacifica di cavernicoli schiavi dei Tobaton.
I maggiori danni causati da questa alterazione li subisce lo spettatore, che è costretto a sorbirsi un film già di per se insulso, brutto e noioso, ed in più con un filtro all'immagine ora verde, ora arancione, ora rosso.
Tali scelte fanno di questa pellicola uno psichedelico e fastidiosissimo caleidoscopio weird.
In tutto questo turbinio di emozioni il regista ( criminale ) non poteva farsi mancare la storia d'amore, infatti la bella cavernicola Malian si innamorerà di uno degli astronauti e avrà anche il coraggio di abbandonarsi a scenate di gelosia, questo considerando che si sono conosciuti venti minuti prima.
Ma come dare una degna conclusione ad un cosi articolato intreccio di personaggi ed eventi?
Molto semplice, basta far risalire gli astronauti sul loro mezzo e far esplodere il pianeta e tutti i suoi abitanti senza distinzione, e come dice lo scenziato nella memorabile frase di chiusura "Ah, è molto triste vedere un mondo che muore".

Un film assurdo, insensato e estremamente pesante, ma che regala senza dubbio perle trash di altissimo valore.
Lo consigliamo però solo a spettatori abbastanza scafati e abituati ad assurdità del genere, tale è il livello di fastidio causato da quei maledetti filtri monocromatici e dalle ripetizioni estenuanti di scene già viste.

Insomma, dopo esserci fatti cosi tanto attendere speriamo che questa cattedrale trash possa soddisfare i vostri perversi palati.

Alla luce di tutto ciò vi starete chiedendo cosa stia a indicare il titolo "7 per l'infinito contro i mostri spaziali".
Ce lo stiamo chiedendo anche noi.

Saluti Positive(i) monocromatici amici!

Lo Zio Gelli e Nicodemus