La clinica del Dr. Asylum

Esiste una casa produttrice che al solo nominarla fa venire i conati di vomito...l'Asylum...
C'è qualcosa di peggio che vedere un film dell'Asylum? Si, vederlo due volte.
I film dell'Asylum conosciuti come "mockbuster" sono solitamente delle imitazioni strampalate low budget di grandi successi del cinema... tanto per citarne alcuni:

Trasmorphers = Transformers
I am Omega   = I am Legend
Arthur Conan Doyle's Sherlock Holmes = Sherlock Holmes
King of the lost world = King Kong
Hillside Cannibals = The hills have eyes
The Da Vinci treasure = The Da Vinci code
Alien vs. Hunter = Alien vs. Predator

E TANTI ALTRI...

Il dr.Asylum sarà il nostro arguto mentore in materia che saprà offrirci delle recensioni
succulente su queste pellicole/aborti.
Siete pronti allo sfacelo?












"H. G. Wells' War of the Worlds" è uscito esattamente un giorno prima dell'uscita nelle sale della sua "controparte" spielberghiana, come abitudine dell'Asylum per infinocchiare qualche incosciente americano frequentatore di blockbuster. Sicuramente tutti conoscerete o avrete sentito parlare di quest'opera tramite il romanzo originale e lo sceneggiato radiofonico di Welles che scatenò il panico durante la messa in onda, per cui non mi dilungo più di tanto:  sappiate solo  che quel genitivo sassone nel titolo che pretende l'accostamento del film al romanzo originale è stato inserito con l'unico scopo di far rivoltare nella tomba il famoso scrittore.      
Naturalmente trattandosi di un film  della Asylum non si deve certo prendere troppo sul serio un'analisi del film e questa recensione non intende farlo: nonostante la trama del film ed il suo finale "H. G. Wells' War of the Worlds"  risulta una pellicola sufficientemente auto-punitiva per quanto mostrato sullo schermo (a volte troppo poco, a volte abbastanza, mai molto mantenendo un costante livello di obbrobriosità), ma comunque guardabile in molte altre parti sopratutto a causa dell'evidente erroneità di numerose scene che probabilmente finiranno per far sbellicare i più dalle risate.
Se per i primi minuti del film pensavate di vedere un cocktail di fantascienza e azione, vi ricredete ammirando lo sviluppo della trama che a un certo punto sembra prendere una piega religiosa. Scopo del film è avvicinare il pubblico a una visone di Dio tendente all'oggettivismo, ma credetemi, non appena nella storia farà il suo ingresso il pastore protestante con tutto il discorso della fede, sarete voi stessi a perdere ogni fiducia in un qualsiasi dio. Il divertimento dovuto alla stupidità di molte scene verrà letteralmente prosciugato da altre scene ininfluenti col resto della trama ma che sono in effetti il "grosso" del film: per esempio nei pressi del finale si continueranno a vedere il protagonista e il pastore(più irritante del pastore di Seven Heaven), con due uniche riprese dell'esterno (una panoramica sul veicolo gigantesco atterrato sulla cittadina, o meglio precipitato) e la fessura tra le macerie della clinica. Al di fuori si sentiranno i peggio rumori (una sorta di tuoni in lontananza, mitragliatrici, spari, insomma attività aliene e terrestri che per tutto il tempo saranno solo lasciate all'immaginazione dello spettatore e mai mostrate. Abbiamo capito che se l'avessero fatto non ci sarebbe stato molto da ammirare, visti i precedenti nel film (vedere per credere), però in questo modo non ci si rende minimamente conto di quanto stia succedendo, rendendo il tutto quasi al di fuori dello spazio circostante. Sicuramente questo contribuisce non poco a confondere lo spettatore e a rendere la sequenza pesante come una scultura di Botero sullo scroto,  considerando anche che il tempo di permanenza nella baracca rimane indefinito.
Il film è poi constellato da attori indubbiamente espressivi, ma quasi tutti finiscono spesso per esserlo anche troppo generando ilarità quando non dovrebbero (ad esempio gli esagerati tic del generale Samuelson che in teoria dovrebbero mostrare la sua pazzia ma che sembrano piuttosto trovare ispirazione dalle scene di Johnny Stecchino, oppure le espressioni eccessivamente esagerate dello stesso protagonista a cui dà il suo contributo il fantastico doppiaggio italiano).
Ma ciò che veramente fa cascare le braccia -per non dire qualcos'altro- è tutta la parte incentrata  sugli alieni ed i loro trabiccoli, ovvero il cuore del film. Qualunque cosa vedrete di loro, dalla forma degli alieni (un disco piatto con una bocca nel mezzo e quattro pali ai lati che fungono da gambe) a quella dei loro mezzi di locomozione (che invece di essere i classici tripodi si trasformano qui in "sestopodi" ricordando dei granchi giganti), non potrà che farvi venire in mente quanto siano ridicoli. E qui non è questione di effetti speciali, che si vedono fin troppo e naturalmente non sono per nulla eccelsi anche se comunque mai indecenti.
Come se ciò non bastasse cosa vogliono fare gli alieni? Per quale motivo riducono gli umani in bozzoli scatendando crisi convulsive? Domande senza risposta che rendono ancora più irritante il film a visione completa. "Perchè non lo uccidono subito?"  chiede il prete protestante parlando del malcapitato nel bozzolo, anticipando i nostri pensieri a cui nessuno darà risposta per poi aggiungere "non posso più guardare", e anche in quel caso possiamo dire che la frase corrisponde perfettamente a quanto ci frulla in testa. Si raggiungono livelli di squallore da olimpiadi con le armi degli alieni: raggi laser che inceneriscono lasciando solo lo scheletro dei malcapitati che vi faranno rimpiangere le medesime armi in "Mars Attack!", bombardamenti che non si capisce da dove arrivino, gas mortali che si espandono solo parallelamente alla superficie. Qui la domanda sorge spontanea: com'è possibile con le armi viste finora che si possano trovare persone con il petto squartato e le costole in bella vista o gente a cui manca la parte migliore di sè?
Infine degne di nota sarebbero numerose scene che meriterebbero da sole una recensione. Tra queste citandone solo 3, troviamo:
 
- La scena di nudo più inutile della storia del cinema, quella iniziale della moglie di George( il protagonista) nella doccia mentre lui prepara le valigie, il cui vero scopo credo fosse quello di convincere quanti avessero iniziato la visione del film, a non andarsene prematuramente buttando il dvd dalla finestra per la possibilità che ci fossero altre scene di nudo in seguito.

- La scena dell'arrivo del veicolo alieno all'interno del bosco, caratterizzata da una surrealità ed un assurdità che raramente raggiungono tali livelli: il sestopode alieno si schianta violentemente contro la crosta terrestre nei pressi della strada su cui il protagonista George stava viaggiando... il nostro eroe allora incuriosito scende celermente dalla macchina per dare un'occhiata a quella specie di "corpo celeste". Una marmaglia numerosa si è già accalcata attorno al vasto cratere qualche secondo dopo lo schianto del sestopode... Com'è possibile?  Specifichiamo se vi fosse sfuggito che ci troviamo in mezzo al nulla e che quindi vi sono buone probabilità di trovare questa folla quanto quelle di trovarsi in un centro commerciale deserto il giorno prima di Natale o di assistere ad un film horror in cui manchi il sangue...scusate lasciate perdere quest'ultimo esempio, dimenticavo un certo film di un certo Claudio Fragasso (sempre sia lodato). Tra la moltitudine di persone vi è una ragazza che subito si rivolge a George per chiedergli di tirar fuori il suo partner rimasto magicamente bloccato all'interno del cratere. A ciò seguirà una delle scene più patetiche della cinematografia:
una buca, che anche dal film risulta essere alta due metri, viene fatta passare per chissà quale voragine dalla quale è impossibile non solo uscirne fuori senza che qualcuno ci tenda una mano dall'alto, ma addirittura di cui è  impossibile vederne il fondo e che per questo sia necessaria la voce del protagonista per far sì che il suddetto Max sia in grado di ritrovare la giusta via per risalire. E come se non bastasse alcuni dei dialoghi e delle reazioni più insulse del film si trovano proprio qui, per esempio quando George chiama per nome lo sfigato e questo gli risponde "Si chi è?" quasi come se rispondesse al telefono, oppure quando un uomo alla vista della sua ragazza trafitta dal granchione gigante, si ferma a controllarle il battito sul collo, per constatare che la ragazza è morta (ma va là?) e per guardare pure in cagnesco il sestopode prima di essere incenerito.

- Altra scena che mostra la genialità della scenggiatura: fuggendo di casa dopo esservi ritornato per prendere alcune cose indispensabili a seguito della scena descritta poco sopra, George incontra quello che presumibilmente è il suo vicino: questi gli dice che sta aspettando la sua compagna per partire, poi chiede al protagonista cosa sia successo dato che in casa la corrente va e viene. Ma se non sanno nemmeno cosa sta succedendo allora perchè sta partendo e tutta la popolazione è nel panico?

Vi sono poi elementi involontariamente comici disseminati per tutto il film, specie con il militare se ne contano vari come il primo incontro con George a cui punta subito una pistola chiedendogli di identificarsi (sai com'è, durante un'invasione aliena è improbabile trovare supersititi umani fuggitivi sparsi mentre invece è facilissimo incontrare umani doppiogiochisti), oppure quando i due soggetti decidono di entrare in una baracca chiusa (solitamente si sfonda la porta ma in questo film hanno pensato che dovesse essere troppo semplice) in cui rimarranno per due minuti ad esagerare rendendo completamente inutile la scena.
LE PERLE DEL FILM:
Citazioni

1) Il protagonista al figlio che guarda nel telescopio: "Continua a guardare, qualcosa lo trovi. Si muove tutto lassù e qualcosa si vede anche di giorno"

2) Il bambino alla madre :"Non protegge dal virus dell'influenza il giaccone"
La madre con ammirazione: "Oh ma senti un altro genio"
Protagonista : "Sì, è davvero geniale" (10 secondi di orologio dopo lo stesso bambino crede che Marte sia un non meglio precisato oggetto volante)

3) - Mi chiamo Herbert, sono un dottore
- Un dottore? Meno male mi serviva
-Sono un dottore ma in astronomia comunque ti aiuto

4) Samuelson(il generale impazzito) rivolgendosi verso il protagonista e un militare: "Dei coglioni ecco che cosa siete. Quanto potete resistere se continuate da soli? Fra qualche giorno vi troveremo a terra stecchiti; va bene quella è la strada, girate il culo e andate sicuri verso la vostra morte. Non ho proprio bisogno di pesi inutili. Cercate di girare alla larga. Siete delle merde!"

5) - Sei sicuro che tua moglie ti aspetti sugli scalini del monumento e non da un'altra parte?
- Certo è fisica
- Fisica?
- Sì, due oggetti sparsi nello spazio che si muovono si incontrano solo se uno aspetta che l'altro arrivi (credo che sia la frase simbolo di questo film, quando l'ho sentita ho pianto -dalle risate-)

6) Il protagonista: "Aspetta un momento... Penso che possiamo salvare il mondo." (immaginatevi uno che nel mezzo di una crisi se ne esca con questa frase... ridergli in faccia sarebbe il minimo)

7) Un militare: "C'è un domani, se non ci abbattiamo: basta avere un gruppo di persone che abbiano le palle come noi"




LA GUERRA D'IMMONDI
TROVA LE DIFFERENZE 

 TOM CRUISE - ASYLUM's TOM CRUISE


Dakota Fanning - ASYLUM's Dakota Fanning


 Tripode - ASYLUM's Tripode (Sestopode)



Alien - ASYLUM's Alien (stendino)

Commento del regista
David Michael Latt based the themes of the film (internationally titled Invasion) on the 2002 film The Pianist, which tells the true story of a Polish Jew who struggles to survive the battle between the Wehrmacht and the a Jewish resistance in the Second World War. Latt used the similar themes of a man's survival as civilization around him reduces to ruin, stating:
"I tell my friends [War of the Worlds] is like The Pianist, but instead of Nazis you have aliens."
Like the protagonist of The Pianist, the main character of War of the Worlds is not shown to have any kind of resistance or plans to fight back, only a persistance to keep alive. The film is considered by some to be the darkest retelling of Wells' novel, and described by actor Andy Lauer as a "sci-fi noir".
ATTENZIONE!
BOLLINO SPECIALE