sabato 29 ottobre 2011

Piranha 3D

Un film di Alexander Aja

MESSAGGIO AGLI ONANISTI:
ATTENZIONE! QUESTO FILM CONTIENE UN ALTO TASSO DI SORCA, MAMMELLE E GLUTEI SCULTOREI

Prendete qualche quintale di pollastrelle ben fornite, unitelo ad una dose generosa di splatter con uno spruzzo abbondante di demenzialità in pieno stile B movie.
Versate il tutto su un soggetto che già in origine era una parodia ironica de "lo squalo" ed ecco emergere dalle profondità più recondite del trash "PIRANHA 3D".
La trama, scaturita dai tre ingredienti principali elencati precedentemente, è scorrevole, fluida e senza grandi ambizioni di sottofondo.
La pellicola in questione infatti non ha grandi pretese per ciò che concerne i contenuti ma cela in sè una tendenza al teen-horror e alcune chicche succulente delle quali tener conto:
- Il pescatore della prima scena( la prima vittima) è Richard Dreyfuss, già noto per aver ricoperto il ruolo del biologo marino in "lo squalo"(non per niente anche in Piranha 3D esordisce canticchiando un motivetto che aveva già intonato nel lontano 1975 nell'opera spielberghiana).
- Eli Roth in veste di presentatore di un concorso "miss maglietta bagnata"... Si sa, dove ci sono culi, tette e splatter la sua presenza è obbligatoria.
- Christopher Lloyd( il Doc di "ritorno al futuro") alle prese con un negozio di animali.
- Le 3 super pornostar americane Ashlynn Brooke, Gianna Michaels e Riley Steele.

Dal film traspare molto vagamente un pizzico di critica sociale rivolto alle nuove superficiali generazioni , i baluardi del moderno estetismo effimero.
L'entusiasmo derivante dalle scene di estrema demenzialità (vedi il pene mozzato mangiucchiato dai piranha, la ragazza scuoiata in viso da un motore a elica, la scena del party sulla riva del lago, ecc...)
verrà quasi inabissato da una computer grafica spesso obbrobriosa e improponibile da far concorrenza alla celebre casa di Mockbuster "Asylum".
I piranha della prima scena infatti sono resi tutt'altro che dignitosamente e sfiorano involontariamente un livello di ridicolezza magistrale.
Tutto sommato più che guardabile.
Un pop-corn movie horror degno di visione.


A breve una nuova recensione...

martedì 25 ottobre 2011

La casa con la scala nel buio

Un film di Lamberto Bava

Pellicola baviana dalla buona manifattura e dal tocco argentiano attenuata però dallo sviluppo un po' squallido della trama e dal titolo che pare uno scioglilingua privo di uno scopo dizionistico.
La prima scena che Bava ci propone è ben resa e contiene un'alta componente horror: in cima alla scalinata di una cantina un bambino, spronato da altri due marmocchi, deve addentrarsi attraverso l'oscura strettoia alfine di recuperare una palla da tennis dimostrando così di poter vincere le proprie paure... tornerà indietro soltanto la pallina imbrattata di sangue...
Ottimo inizio! Purtroppo si tratta di un film nel film. Si, avete capito bene. Il nostro protagonista(Bruno) è infatti un compositore di colonne sonore horror e sta per l'appunto ultimando una composizione per il suddetto film. Per fare ciò si è trasferito in una nuova mansione nella quale può partorire indisturbato i suoi macabri motivetti. Fin qui la trama non fa alcuna grinza... fin qui...
di repente da un armadio spunta una ragazza che si scopre essere in cerca di un'amica. Bruno la accoglie senza rimuginarci troppo su rischiando persino di flirtare con questa portatrice sana di fregna...
Le cose sono due:
1) O lui ha uno scroto secernente ormoni pachidermici che lo rendono miope.
2) O lui è semplicemente un menomato irresponsabile.
Naturalmente la "femme fatal" si allontanerà come nulla fosse successo per venire poi uccisa a due passi dall'abitazione di Bruno(e non sto scherzando son davvero due passi). Il compositore ormai intento a plasmare una nuova traccia musicale non si accorgerà di niente.
Un secondo omicidio avverrà all'interno della mansione in assenza del nostro eroe: un'altra ragazza, amica della defunta, decide di farsi un bagno nella piscina della casa e rimpettirsi nel bagno di Bruno...
Perchè è entrata!? Cosa ci fa a casa di un altro!? I nostri dubbi sulla trama verranno momentaneamente sedati dalla scena estremamente gore nella quale assistiamo all'assassinio della tipa nel bagno. Molto è il sangue ma maggiore è la violenza. Il corpo e il rubicondo liquame nel quale annega verranno fatti magicamente scomparire dal killer che inaspettatamente lascerà il coltello appena usato sulla scena del delitto. MA COME!?!?
La climax cresce fino alla scena finale che ci regala un colpo di scena inaspettato... sfortunatamente per noi anche questo sfocerà nel ridicolo pur facendoci assaporare dei lievi rimandi a Psycho.
Il film è statico quanto lento nello scorrere seppur ben realizzato e la storia è molto lontana da ogni parvenza di plausibilità.


A breve una nuova recensione...