domenica 26 giugno 2011

ALEX L'ARIETE

Un film di Damiano Damiani (ed ho già detto tutto)

Cult...
niente da dire...
Cult...

Se n'è discusso molto di questa pellicola nauseabonda che ha segnato il record del flop d'incassi ai botteghini...
È un film che lo ami o lo odi, senza mezzi termini...

ATTENZIONE, QUESTO FILM PUÒ DETURPARE LE VOSTRE PUPILLE

Certamente per i cultori del trash questo è un film da non perdere, ma si sa che i filmbruttisti sono riconducibili ai masochisti, categoria per la quale il dolore tende a sovrapporsi al piacere coincidendo con lo stesso.
Questo è il caso di "Alex l'ariete".
Già il titolo è lontano innumerevoli parsec dal contenuto della trama e addirittura dal personaggio stesso: l'ariete è appunto un soprannome dato ad Alex per la sua rara abilità di sfondare porte con la sola forza delle spalle, anche se durante il film viene sfondata una sola porta, o meglio vetrata... andatevi a vedere il video va'. Ancor peggiori sono i soprannomi degli altri carabinieri, qualche esempio? "Testuggine" o "tigrotto" che sembra il nomignolo che due fidanzatini si dicono durante le coccole.
Semi di squallore germogliano raggiungendo dimensioni di sequoie invereconde.
Almeno 3/4 della trama non hanno senso e sono soltanto un loop infinito di cazzate ripetute all'esagerazione, sembra infatti che non esista un vero e proprio copione ma soltanto un canovaccio arrangiato e reinterpretato a proprio piacimento da Tomba: il successo è assicurato(si fa per dire).
Da notare il primo errore nei titoli di testa dove Hunziker diventa HunziNker... chi inizia bene è già a metà dell'opera... si vede...
ULTIMA CHICCA: Il nome di cui si veste il "cattivo di turno" è...(prendete un bel respiro prima di leggere)...................................................................."IL GRANDE MAIALE".

Cercherò di descrivervi questo stendardo del pattume con delle semplici icone:





                   SCENEGGIATURA= 





 


                                         REGIA=




                                       
                                    


                          RECITAZIONE= 








                            MONTAGGIO
                         



 Ricapitolando:

 SCENEGGIATURA + 
REGIA + 
RECITAZIONE+
MONTAGGIO=
PRODOTTO DIVINO

Credo sia il miglior modo per "recensirlo"...



A breve una nuova recensione...

giovedì 23 giugno 2011

Virus: L'inferno dei morti viventi

 
Un film di Bruno Mattei

Ecco come rendere delle buone idee una cloaca massima.
Il film infatti conterrebbe numerosi elementi di denuncia sociale che sono propri degli zombie-movie, ma si perde purtroppo in una regia arruffona che ghigliottina qualsiasi possibilità di comprensione delle critiche celate nella trama.
La storia vede un gruppo di agenti speciali alle prese con un'epidemia di zombie in Nuova Guinea in cui da una centrale per esperimenti si sta sprigionando un gas ammorbante(che naturlamente è la causa del resuscitamento dei morti).
Si passa dalla scena iniziale ambientata in una centrale, a un'ambasciata statunitense, per poi arrivare in Nuova Guinea seguendo la missione segreta di una squadra speciale.
I cambi di scena sono molto repentini rendendo le scene prive di qualsiasi legame. Il montaggio si ripercuote prepotentemente sugli occhi dello spettatore , ma ancora più prepotentemente sulle sue cervella.
È tutto costruito in modo a dir poco confusionario.
La pellicola è inoltre zeppa di baluardi del ridicolo:

Perchè gli agenti della squadra speciale sono vestiti da idraulici?
Perchè quando uno di loro malmena col calcio del fucile un morto vivente gli effetti audio sono quelli degli schiaffi di Bud Spencer?
In una scena uno dei super poliziotti (Zantoro) farà sfoggio della sua eccelsa ars oratoria per attirarsi qualche zombie sul groppone: "Vieni qua, faccia di cacca!".
Anche i dialoghi non sono da meno, basti ascoltare il dialogo tra i quattro "idraulici" mentre sono intenti a salvare l'ambasciatore ostaggio dei terroristi...

AGENTE 1: "Ci mancava questa rottura di coglioni, ma almeno si sa chi sono questi tipi CHE DOBBIAMO SPARARE?" (dice proprio "CHI DOBBIAMO SPARARE")
AGENTE 2: "Sempre i soliti terroristi!"
AGENTE 1: "E possiamo farli fuori tutti?"
AGENTE 3: "Certamente, ma fate attenzione ai coglioni eh?"
AGENTE 4: "Da quando ti preoccupi delle nostre palle papà?"
AGENTE 3: "Lo faccio per egoismo: vi attende una deliziosa vacanza, un viaggetto ai tropici.."(alludendo alla loro missione in Nuova Guinea)

Conclusione del dialogo...

AGENTE 2: "Come sono le donne laggiù?" (in Nuova Guinea)
AGENTE 3: "nude e selvagge..."

C'è addirittura una specie di citazione/omaggio ad (inchinatevi mentre leggete questo titolo) ARANCIA MECCANICA, che però risulta inutile e spropositatamente fine a sè stessa (Stanley, stai calmo, non agitarti troppo in quella bara...).
Gran parte del film si svolge in un villaggio in Nuova Guinea che i quattro agenti e due reporter francesi devono attraversare per giungere alle soglie della centrale incriminata. A cosa serve vedere una popolazione indigena danzare a ritmo di canzonette in stile "Bunga-bunga" lo sa soltanto chi ha plasmato questo scempio.
Tuttavia il trucco degli zombie non è del tutto da buttar via: l'anziano non-morto sul finale è veramente pregno di stile ed efficace(dateci un'occhio).
Anche la scena in cui la reporter francesce viene dilaniata dagli zombie denota una certa cura e un discreto riguardo per gli effetti gore-splatter.
Tutto quello che però ho detto in precedenza fa inabissare anche i pochi meriti di questa sfortunata pellicola.

Alla fine del film anche voi sarete preda del suddetto VIRUS, ma della diarrea (fidatevi lo dico per esperienza personale).

CURIOSITÀ:
Uno degli zombie di Virus, quello che muore sulle scale fucilato da Franco Garofalo e gli altri due, un poco cicciotello con i capelli lunghi castani chiari è Massimo Liofredi, ex-direttore di Rai 2. Ha fatto carriera: da zombie a direttore di una tv per zombie...



A breve una nuova recensione...

domenica 19 giugno 2011

La casa 3: Ghosthouse

Un film di Umberto Lenzi

Seguito apocrifo della celebre saga demenziale "la casa", tradotta così ingiustamente visto il suo titolo originale "evil dead", "La casa 3: Ghosthouse" è un horror che tende ad oscillare tra l'horror bucolico e l'horror abitativo.
Partiamo dalla trama che come molte altre del periodo(1988) propone sempre la solita insulsa tiritera del solito gruppo di giovincelli alle prese con la solita mansione zeppa delle solite presenze maligne. Fin qua niente di propositivo o almeno si fa molta fatica trarne qualcosa di originale che si protenda verso l'inconscio dello spettatore alfine di impressionarlo.
Il ritmo lento è scandito da scene in cui i cinque ragazzi si separano in continuazione insensatamente, l'intero film basa le sue fondamenta su questo escamotage! A questo punto capirete che l'incazzatura è obbligatoria.
Da notare anche la bruttezza di alcuna attori: dalla versione liceale di Ughina(vedi Fantozzi) a un Jon Bon Jovi da Carnevale di Viareggio. Solo una cosa può battere la loro estrema bruttezza... il film stesso.
L'inserzione inutile del ragazzo di colore nello svolgimento della vicenda rende ancora più enigmatico il film che pare arenarsi in incomprensioni invalicabili ed elevata turpitudine.
Un doppiaggio indicibile con un rispetto del labiale degno dei Muppet non fa altro che peggiorare una pellicola che parte male già in partenza...
Quando poi si giunge verso il finale, la trama comincia lentamente ad incepparsi, diviene cioè un ingranaggio che gira perennemente a vuoto senza che i vari accadimenti servano effettivamente a far ottenere dei risvolti alla storia o a far emergere le cause arcane che hanno portato alla consueta carneficina.
Se consideriamo poi il fatto che la storia è incentrata su una catapecchia diroccata farcita di fantasmi, COSA CAZZO C'ENTRA IL VECCHIO CONTADINO PSICOLABILE CHE DÀ LA CACCIA AI CINQUE RAGAZZI?
A un certo punto la ragazza protagonista (Martha) si ritrova il rustico energumeno alle calcagne proprio all'interno di un abnorme cimitero.
Cosa fareste voi al posto della pulzella?
Se la vostra risposta è "Chiudersi in una cripta abbandonata a due metri dall'aggressore" allora vuol dire che vi trovate in sintonia con lo sceneggiatore.
Il bifolco psicolabile non riuscendo ad entrare nella cripta (che ha una porta solida come la squacquera) si impiccherà ad un tronco dopo cinque minuti d'orologio...PERCHÈ!?!?!??!?!?!?! Interrogativi soffocati dal silenzio della trama...
Ridicola la scena in cui Ughina liceale viene segata in due da una ghigliottina improvvisata: per far capire allo spettatore (ahi lui) che la ragazza è stata divisa in due parti viene prima inquadrata la parte superiore del busto e poi la parte inferiore celando ovviamente l'inquadratura sulla parte centrale ove il taglio netto è stato applicato.
Sarà tutto da buttare? No, qualcosa del film lo si salva più che volentieri: la scena in cui un ventilatore prende a girare di moto proprio per poi far partire un'ala dell'elica che va a recidere la giugulare di uno sfortunato fa emergere un lato horror che ha quasi dei rimandi agli slasher, apprezzati dagli amanti dello splatter...
Che coincidenza, se dovessi assegnargli un voto da uno a dieci sicuramente il tre nel titolo mi farebbe comodo...





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mercoledì 15 giugno 2011

Ghoulies

Un film di Luca Bercovici

Non esiste imprecazione o qualcosa di più affine ad un moccolo che potrebbe aiutarmi ad iniziare la recensione di questa "diabolica" pellicola.
Lo script della storia (alias "la sceneggiatura") è stato evidentemente ripreso se non copiato
spudoratamente dal libro di un romanziere fallito nel negozio più sfigato del mondo
all'interno del reparto bambini.
Per l'intera durata del film non succede assolutamente niente! I pochi eventi che faranno vibrare la trama di scosse lievi ed alquanto trascurabili sono perennemente fini a loro stessi!
Già i primi minuti di questo obbrobrio assoluto vi vomitano in faccia ettolitri di squallore ben shakerato col cattivo gusto.
La scena primaria infatti vede un improvvisato anticristo da penny market vestito da Malefica (l'antagonista nel film Disney "La bella addormentata nel bosco") alle prese con un rito satanico da college americano nel quale l'unico scopo è quello di sacrificare il suo figlioletto in fasce, motivo assolutamente non pervenuto. Grazie però al pronto intervento della madre del neonato (anche lei compartecipe del rito e agghindata come gli altri per un
toga party) il bambino riuscirà a salvarsi maleauguratamente per lo spettotatore, lasciando che la trama continui il suo svolgimento martoriando quel ch'è rimasto del vostro scroto.
Un film delirante sotto ogni aspetto: non esiste un vero e proprio protagonista del film ma soltanto un approssimato antagonista. L'unico personaggio che potremmo vagamente additare come "protagonista" potrebbe essere il figlioletto oramai divenuto trentenne che ha ereditato la casa, ma che comunque svolge il ruolo di "cattivo" a causa di una possessione maligna che lo domina per il 95% del film. È totalmente assente la contrapposizione del dualismo bene/male o qualsivoglia confronto tra due elementi contrastanti. Questo rende la pellicola una vera e propria vergine di ferro sottoforma di lungometraggio.
Il titolo "Ghoulies" è oltretutto fuoriluogo se consideriamo che questi surrogati dei surrogati di Gremlins sono solamente un contorno al tessuto della storia.
L'"antagonista" principale(se così si può definire) è il satanista improvvisato da penny market (già visto purtroppo in precedenza) seppellito nel giardino della villa in cui è ambientata l'orrida vicenda. Questi resusciterà dalla tomba, a fianco della quale vi sono le spoglie del buon senso del film, in seguito ad una ridicola evocazione/pagliacciata.
Esilarante il finale nel quale il satanista nonchè padre del "protagonista" si scontrerà col caso umano che ha cresciuto suo figlio: il primo vestito da Sith e il secondo da Merlino cercheranno entrambi di strozzarsi ed emetteranno contemporaneamente raggi laser dagli occhi!
Basta, non ce la faccio a proseguire.
Non per niente nella locandina il weird monster spunta da un cesso... ci sarà un motivo?
Consigliato ai veri masochisti che cercano una sollecitazione al suicidio.

   


ATTENZIONE!
BOLLINO SPECIALE

















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sabato 11 giugno 2011

La guerra dei mondi (ASYLUM)



È FIERO DI PRESENTARE...

"H. G. Wells' War of the Worlds" è uscito esattamente un giorno prima dell'uscita nelle sale della sua "controparte" spielberghiana, come abitudine dell'Asylum per infinocchiare qualche incosciente americano frequentatore di blockbuster. Sicuramente tutti conoscerete o avrete sentito parlare di quest'opera tramite il romanzo originale e lo sceneggiato radiofonico di Welles che scatenò il panico durante la messa in onda, per cui non mi dilungo più di tanto:  sappiate solo  che quel genitivo sassone nel titolo che pretende l'accostamento del film al romanzo originale è stato inserito con l'unico scopo di far rivoltare nella tomba il famoso scrittore.      
Naturalmente trattandosi di un film  della Asylum non si deve certo prendere troppo sul serio un'analisi del film e questa recensione non intende farlo: nonostante la trama del film ed il suo finale "H. G. Wells' War of the Worlds"  risulta una pellicola sufficientemente auto-punitiva per quanto mostrato sullo schermo (a volte troppo poco, a volte abbastanza, mai molto mantenendo un costante livello di obbrobriosità), ma comunque guardabile in molte altre parti sopratutto a causa dell'evidente erroneità di numerose scene che probabilmente finiranno per far sbellicare i più dalle risate.
Se per i primi minuti del film pensavate di vedere un cocktail di fantascienza e azione, vi ricredete ammirando lo sviluppo della trama che a un certo punto sembra prendere una piega religiosa. Scopo del film è avvicinare il pubblico a una visone di Dio tendente all'oggettivismo, ma credetemi, non appena nella storia farà il suo ingresso il pastore protestante con tutto il discorso della fede, sarete voi stessi a perdere ogni fiducia in un qualsiasi dio. Il divertimento dovuto alla stupidità di molte scene verrà letteralmente prosciugato da altre scene ininfluenti col resto della trama ma che sono in effetti il "grosso" del film: per esempio nei pressi del finale si continueranno a vedere il protagonista e il pastore(più irritante del pastore di Seven Heaven), con due uniche riprese dell'esterno (una panoramica sul veicolo gigantesco atterrato sulla cittadina, o meglio precipitato) e la fessura tra le macerie della clinica. Al di fuori si sentiranno i peggio rumori (una sorta di tuoni in lontananza, mitragliatrici, spari, insomma attività aliene e terrestri che per tutto il tempo saranno solo lasciate all'immaginazione dello spettatore e mai mostrate. Abbiamo capito che se l'avessero fatto non ci sarebbe stato molto da ammirare, visti i precedenti nel film (vedere per credere), però in questo modo non ci si rende minimamente conto di quanto stia succedendo, rendendo il tutto quasi al di fuori dello spazio circostante. Sicuramente questo contribuisce non poco a confondere lo spettatore e a rendere la sequenza pesante come una scultura di Botero sullo scroto,  considerando anche che il tempo di permanenza nella baracca rimane indefinito.
Il film è poi constellato da attori indubbiamente espressivi, ma quasi tutti finiscono spesso per esserlo anche troppo generando ilarità quando non dovrebbero (ad esempio gli esagerati tic del generale Samuelson che in teoria dovrebbero mostrare la sua pazzia ma che sembrano piuttosto trovare ispirazione dalle scene di Johnny Stecchino, oppure le espressioni eccessivamente esagerate dello stesso protagonista a cui dà il suo contributo il fantastico doppiaggio italiano).
Ma ciò che veramente fa cascare le braccia -per non dire qualcos'altro- è tutta la parte incentrata  sugli alieni ed i loro trabiccoli, ovvero il cuore del film. Qualunque cosa vedrete di loro, dalla forma degli alieni (un disco piatto con una bocca nel mezzo e quattro pali ai lati che fungono da gambe) a quella dei loro mezzi di locomozione (che invece di essere i classici tripodi si trasformano qui in "sestopodi" ricordando dei granchi giganti), non potrà che farvi venire in mente quanto siano ridicoli. E qui non è questione di effetti speciali, che si vedono fin troppo e naturalmente non sono per nulla eccelsi anche se comunque mai indecenti.
Come se ciò non bastasse cosa vogliono fare gli alieni? Per quale motivo riducono gli umani in bozzoli scatendando crisi convulsive? Domande senza risposta che rendono ancora più irritante il film a visione completa. "Perchè non lo uccidono subito?"  chiede il prete protestante parlando del malcapitato nel bozzolo, anticipando i nostri pensieri a cui nessuno darà risposta per poi aggiungere "non posso più guardare", e anche in quel caso possiamo dire che la frase corrisponde perfettamente a quanto ci frulla in testa. Si raggiungono livelli di squallore da olimpiadi con le armi degli alieni: raggi laser che inceneriscono lasciando solo lo scheletro dei malcapitati che vi faranno rimpiangere le medesime armi in "Mars Attack!", bombardamenti che non si capisce da dove arrivino, gas mortali che si espandono solo parallelamente alla superficie. Qui la domanda sorge spontanea: com'è possibile con le armi viste finora che si possano trovare persone con il petto squartato e le costole in bella vista o gente a cui manca la parte migliore di sè?
Infine degne di nota sarebbero numerose scene che meriterebbero da sole una recensione. Tra queste citandone solo 3, troviamo:
 
- La scena di nudo più inutile della storia del cinema, quella iniziale della moglie di George( il protagonista) nella doccia mentre lui prepara le valigie, il cui vero scopo credo fosse quello di convincere quanti avessero iniziato la visione del film, a non andarsene prematuramente buttando il dvd dalla finestra per la possibilità che ci fossero altre scene di nudo in seguito.

- La scena dell'arrivo del veicolo alieno all'interno del bosco, caratterizzata da una surrealità ed un assurdità che raramente raggiungono tali livelli: il sestopode alieno si schianta violentemente contro la crosta terrestre nei pressi della strada su cui il protagonista George stava viaggiando... il nostro eroe allora incuriosito scende celermente dalla macchina per dare un'occhiata a quella specie di "corpo celeste". Una marmaglia numerosa si è già accalcata attorno al vasto cratere qualche secondo dopo lo schianto del sestopode... Com'è possibile?  Specifichiamo se vi fosse sfuggito che ci troviamo in mezzo al nulla e che quindi vi sono buone probabilità di trovare questa folla quanto quelle di trovarsi in un centro commerciale deserto il giorno prima di Natale o di assistere ad un film horror in cui manchi il sangue...scusate lasciate perdere quest'ultimo esempio, dimenticavo un certo film di un certo Claudio Fragasso (sempre sia lodato). Tra la moltitudine di persone vi è una ragazza che subito si rivolge a George per chiedergli di tirar fuori il suo partner rimasto magicamente bloccato all'interno del cratere. A ciò seguirà una delle scene più patetiche della cinematografia:
una buca, che anche dal film risulta essere alta due metri, viene fatta passare per chissà quale voragine dalla quale è impossibile non solo uscirne fuori senza che qualcuno ci tenda una mano dall'alto, ma addirittura di cui è  impossibile vederne il fondo e che per questo sia necessaria la voce del protagonista per far sì che il suddetto Max sia in grado di ritrovare la giusta via per risalire. E come se non bastasse alcuni dei dialoghi e delle reazioni più insulse del film si trovano proprio qui, per esempio quando George chiama per nome lo sfigato e questo gli risponde "Si chi è?" quasi come se rispondesse al telefono, oppure quando un uomo alla vista della sua ragazza trafitta dal granchione gigante, si ferma a controllarle il battito sul collo, per constatare che la ragazza è morta (ma va là?) e per guardare pure in cagnesco il sestopode prima di essere incenerito.

- Altra scena che mostra la genialità della scenggiatura: fuggendo di casa dopo esservi ritornato per prendere alcune cose indispensabili a seguito della scena descritta poco sopra, George incontra quello che presumibilmente è il suo vicino: questi gli dice che sta aspettando la sua compagna per partire, poi chiede al protagonista cosa sia successo dato che in casa la corrente va e viene. Ma se non sanno nemmeno cosa sta succedendo allora perchè sta partendo e tutta la popolazione è nel panico?

Vi sono poi elementi involontariamente comici disseminati per tutto il film, specie con il militare se ne contano vari come il primo incontro con George a cui punta subito una pistola chiedendogli di identificarsi (sai com'è, durante un'invasione aliena è improbabile trovare supersititi umani fuggitivi sparsi mentre invece è facilissimo incontrare umani doppiogiochisti), oppure quando i due soggetti decidono di entrare in una baracca chiusa (solitamente si sfonda la porta ma in questo film hanno pensato che dovesse essere troppo semplice) in cui rimarranno per due minuti ad esagerare rendendo completamente inutile la scena.
LE PERLE DEL FILM:
Citazioni

1) Il protagonista al figlio che guarda nel telescopio: "Continua a guardare, qualcosa lo trovi. Si muove tutto lassù e qualcosa si vede anche di giorno"

2) Il bambino alla madre :"Non protegge dal virus dell'influenza il giaccone"
La madre con ammirazione: "Oh ma senti un altro genio"
Protagonista : "Sì, è davvero geniale" (10 secondi di orologio dopo lo stesso bambino crede che Marte sia un non meglio precisato oggetto volante)

3) - Mi chiamo Herbert, sono un dottore
- Un dottore? Meno male mi serviva
-Sono un dottore ma in astronomia comunque ti aiuto

4) Samuelson(il generale impazzito) rivolgendosi verso il protagonista e un militare: "Dei coglioni ecco che cosa siete. Quanto potete resistere se continuate da soli? Fra qualche giorno vi troveremo a terra stecchiti; va bene quella è la strada, girate il culo e andate sicuri verso la vostra morte. Non ho proprio bisogno di pesi inutili. Cercate di girare alla larga. Siete delle merde!"

5) - Sei sicuro che tua moglie ti aspetti sugli scalini del monumento e non da un'altra parte?
- Certo è fisica
- Fisica?
- Sì, due oggetti sparsi nello spazio che si muovono si incontrano solo se uno aspetta che l'altro arrivi (credo che sia la frase simbolo di questo film, quando l'ho sentita ho pianto -dalle risate-)

6) Il protagonista: "Aspetta un momento... Penso che possiamo salvare il mondo." (immaginatevi uno che nel mezzo di una crisi se ne esca con questa frase... ridergli in faccia sarebbe il minimo)

7) Un militare: "C'è un domani, se non ci abbattiamo: basta avere un gruppo di persone che abbiano le palle come noi"




LA GUERRA D'IMMONDI
TROVA LE DIFFERENZE 

 TOM CRUISE - ASYLUM's TOM CRUISE


Dakota Fanning - ASYLUM's Dakota Fanning





 Tripode - ASYLUM's Tripode (Sestopode)



Alien - ASYLUM's Alien (stendino)

Commento del regista
David Michael Latt based the themes of the film (internationally titled Invasion) on the 2002 film The Pianist, which tells the true story of a Polish Jew who struggles to survive the battle between the Wehrmacht and the a Jewish resistance in the Second World War. Latt used the similar themes of a man's survival as civilization around him reduces to ruin, stating:
"I tell my friends [War of the Worlds] is like The Pianist, but instead of Nazis you have aliens."
Like the protagonist of The Pianist, the main character of War of the Worlds is not shown to have any kind of resistance or plans to fight back, only a persistance to keep alive. The film is considered by some to be the darkest retelling of Wells' novel, and described by actor Andy Lauer as a "sci-fi noir".


ATTENZIONE!
BOLLINO SPECIALE

















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giovedì 9 giugno 2011

Demonia




UN FILM DI LUCIO FULCI

Se Ercole esistesse davvero e vivesse nell'epoca attuale guardare questo film sarebbe  sicuramente la sua tredicesima fatica(  indubbiamente la prima per il livello di difficoltà).
Putroppo a volte anche grandi maestri come Lucio Fulci, conosciuto ai più col titolo de "il  terrorista generi" macchiano il proprio curriculum cinematografico con aborti abominevoli di questo tipo. La storia vede un'archeologa e il suo gruppo di "relic hunter" di Toronto alle prese con un reperto storico siciliano: un antico monastero abbondonato.
Lì sono conoservati i corpi di cinque suore crocifisse nel 1486 a causa della loro vita sregolata in stile led zeppelin':
 frotte di trombate, satanismo, violente efferatezze,ecc...
Inutile dire che ci sono scene inutili, inutile illustrarvele... e soprattutto inutile dire  che questo film vi farà incazzare come un facocero in calore. Questo prodotto mette a dura prova  anche la pazienza dei più calmi, la visione è consigliata solo sotto sedativi... Almeno una consolazione c'è: le scene horror-splatter realizzate da Fulci sono sempre una garanzia, anche se il modo in cui esse avvengono talvolta è ridicolo e imbarazzante(vedi quella dei due archeologi ubriachi che finiscono impalati cadendo in una botola o quella dello scienziato diviso in due da due corde elastiche per pantaloni sportivi legate alle rispettive caviglie...).
L'incazzatura salirà come il mercurio di un termometro sul sole verso il finale.
Vi giuro che anche una messa in aramaico recitata da un muto tramite labiale su uno schermo interamente oscurato è molto più comprensibile del finale di questa pellicola maledetta:
A quanto pare una delle suore avrebbe posseduto la protagonista, eppure le spoglie della suora che dovrebbero trovarsi sulla croce all'interno del monastero scompaiono...(che cazzo di possessione è???).
L'archeologa posseduta vestita così da suora se ne va in giro a mietere vittime (anche se tutti gli omicidi non avvengono per sua mano) divenendo talvolta trasparente come i soliti fantasmi, talvolta concreta come un qualsiasi vivente............................................................(ogni puntino di sospensione corrisponde ad un'imprecazione).



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domenica 5 giugno 2011

Troll (1)

UN FILM DI  John Carl Buechler

Un omaggio all'idiozia in chiave fantasy-horror ( il connubio in sè parla da solo).
Il film è un vero e proprio attentato alle capacità di comprensione dello sfortunato spettatore che passerà il resto dei suoi miserabili giorni a rodersi l'anima cercando di dare un senso alla nauseabonda pellicola.
Neanche facendo leggere la trama più insulsa del mondo a Luca Giurato e quindi incorporando tutti i suoi inevitabili errori di dislessia potrebbe generarsi un mostro del genere.
Cercherò di riassumervi brevemente e in maniera comprensibile la trama di Troll 1...
La famiglia Potter (il cui pater familias è Harry Potter e non sto scherzando, si chiama veramente così) sta completando il trasloco nella nuova casa all'interno di un condominio apparentemente normale. Mentre i genitori si spaccano la schiena come prigionieri ai lavori forzati, la figlioletta di questa tipica famiglia americana (padre, madre, figlio maggiore, figlia minore) è intenta a giocare in tranquillità nello scantinato di casa( come tutti sanno luogo di gioco preferito dai bambini mi sembra ovvio) ed è proprio qui che si imbatte in una delle più terrificanti, spaventose, orrorifiche, truculente, ripugnanti creature......... un troll alto un metro e una buca.
Il suddetto weird monster coglierà la ragazzina alla spalle facendola scomparire (non chiedetemi come, dove, perchè, quando, chi, che sto già facendo un sacco di fatica) prendendo la sua forma grazie ad un anello dalla gemma verde che porta al suo tracagnotto dito.
Da qui in poi il contenuto generale della storia inizia ad emanare un greve odore di squallido, per cui tenetevi pronti.
La figlioletta (il troll in incognito) comincerà ad avere comportamenti strani (degne di nota sono le scene pregne di demenza in cui la ragazzina dà sfoggio di ruggiti arrangiati o quando si ciba come il più triviale dei maiali).
Il primo ad accorgersi che gli esuberanti numeri della figlioletta sono dovuti a un cambiamento di personalità sarà il nostro coraggiosissimo Harry Potter Jr., suo fratello maggiore (inutile ribadire che non sto scherzando, si chiama veramente così), il quale ricorrerà all'aiuto dell'eccentrica vicina di casa: una strega buona... si avete capito bene, una strega buona che abita  in un condominio in compagnia del suo inseparabile amico, un fungo parlante, roba a cui non è arrivato neanche il telefilm di "Streghe".
Nel frattempo il troll sottoforma di innocente bambina tramuterà tramite l'anello tutti i condomini in involucri/crisalidi che allo sbocciare daranno vita ad ecosistemi fantasy nelle rispettive stanze. Proprio così, perchè il piano del perfedissimo troll è ricreare il mondo fatato di cui faceva parte iniziando dal condominio per poi dominare il mondo... Certi film ti fanno rimpiangere Carnosaur...
La strega e il ragazzo (Harry Potter Jr.) si armeranno di lancia magica (che riesce anche a sparare saette non si sa perchè) per dare la caccia a Torok, questo il nome autentico del troll che verremo a scoprire grazie alla fattucchiera condominiale: Torok non è altri che il suo ex fidanzato trasformato in troll dopo il tentativo di quest'ultimo di essersi imposto come dittatore supremo del regno delle fate.
Obiettivo dei nostri due eroi è colpire il cuore dell'universo creato nelle stanze del palazzo dal troll. La trama vi sembra troppo poco insulsa e priva di parvenza di logicità? Come immaginavo, lasciatemi finire.
Dove sarà mai sito il cuore dei regni creati da Torok? Ma mi sembra ovvio, in un gigantesco quanto grottesco mostro dalle sembianze di un pipistrello extralarge.
E chi sarà mai l'impavido eroe che sconfiggerà la bestia? Il nostro Harry Potter Jr.? Certo che no, il pipistrellone uscirà di scena grazie all'intervento del troll che gli scaglierà la lancia fatata nel petto per salvare la ragazzina di cui aveva preso la forma(PERCHÈ?!?!?!?!). A quel punto i suoi universi decadranno su loro stessi e tutti vivranno felici e contenti... si, vi garberebbe... secondo voi può venire a mancare il consueto finale a sorpresa?
Quello lo lascio ai più spavaldi senza approfondirlo...
Il film oltretutto è pieno di scene e di personaggi di un'inutilità così disarmante da superare quella di parole come "prosopopea": a cosa serve il condomino nano professore d'inglese scambiato dal troll per un elfo e trasformato poi in un nano neonato elfo dopo aver terminato la prima mutazione in crisalide? Questo film renderebbe bestemmiatore anche il più religioso degli eremiti. Gli unici elementi del film che potrebbero avvicinarsi a quella parola che in questi film è un tabù ovvero "decenza", sono i costumi/pupazzi che rappresentano queste creature "fantastiche".
Cosa mi ha spinto a risparmiare il dvd dal tiro al piattello? Mi sembra ovvio, conteneva anche Troll 2...

ATTENZIONE!
BOLLINO SPECIALE 










A breve una nuova recensione...



La Genesi

Bentrovati sventurati naviganti, pronti ad immergervi nel mondo del trash? No? Tornate indietro , cambiate subito sito allora finchè siete in tempo,immanente! Io vi ho avvertito...
"Fuga da Alcatrash" non è nient'altro che l'ostetrico del marcio, riesce ovvero a trafugare il lato trash più recondito in ognuno di noi ed esternarlo, nutrirlo e farlo crescere... Dunque fate attenzione se siete delle vergini in materia, la lettura di ciò che è contenuto in questo "rancido calderone" potrebbe indurvi a contattare qualche agenzia per suicidi, in particolare dopo la visione di alcuni film del genere.
FDA non è altri che il Virgilio del pattume, la vostra guida spirituale della "spazzatura" che vi permetterà di accedere alla conoscenza delle pellicole più nocive.
Leggete e visionate...
Se qualche lettore volesse sperimentare la piaga dell'autopunizione cinematografica si raccomanda
di tenersi alla larga da oggetti contundenti durante la visione della pellicola, onde evitare
tentativi autolesionistici corporali.
Ma si sa, il masochismo è all'ordine del giorno per chi possiede
l'audacia di guardare certi film...