martedì 25 ottobre 2011

La casa con la scala nel buio

Un film di Lamberto Bava

Pellicola baviana dalla buona manifattura e dal tocco argentiano attenuata però dallo sviluppo un po' squallido della trama e dal titolo che pare uno scioglilingua privo di uno scopo dizionistico.
La prima scena che Bava ci propone è ben resa e contiene un'alta componente horror: in cima alla scalinata di una cantina un bambino, spronato da altri due marmocchi, deve addentrarsi attraverso l'oscura strettoia alfine di recuperare una palla da tennis dimostrando così di poter vincere le proprie paure... tornerà indietro soltanto la pallina imbrattata di sangue...
Ottimo inizio! Purtroppo si tratta di un film nel film. Si, avete capito bene. Il nostro protagonista(Bruno) è infatti un compositore di colonne sonore horror e sta per l'appunto ultimando una composizione per il suddetto film. Per fare ciò si è trasferito in una nuova mansione nella quale può partorire indisturbato i suoi macabri motivetti. Fin qui la trama non fa alcuna grinza... fin qui...
di repente da un armadio spunta una ragazza che si scopre essere in cerca di un'amica. Bruno la accoglie senza rimuginarci troppo su rischiando persino di flirtare con questa portatrice sana di fregna...
Le cose sono due:
1) O lui ha uno scroto secernente ormoni pachidermici che lo rendono miope.
2) O lui è semplicemente un menomato irresponsabile.
Naturalmente la "femme fatal" si allontanerà come nulla fosse successo per venire poi uccisa a due passi dall'abitazione di Bruno(e non sto scherzando son davvero due passi). Il compositore ormai intento a plasmare una nuova traccia musicale non si accorgerà di niente.
Un secondo omicidio avverrà all'interno della mansione in assenza del nostro eroe: un'altra ragazza, amica della defunta, decide di farsi un bagno nella piscina della casa e rimpettirsi nel bagno di Bruno...
Perchè è entrata!? Cosa ci fa a casa di un altro!? I nostri dubbi sulla trama verranno momentaneamente sedati dalla scena estremamente gore nella quale assistiamo all'assassinio della tipa nel bagno. Molto è il sangue ma maggiore è la violenza. Il corpo e il rubicondo liquame nel quale annega verranno fatti magicamente scomparire dal killer che inaspettatamente lascerà il coltello appena usato sulla scena del delitto. MA COME!?!?
La climax cresce fino alla scena finale che ci regala un colpo di scena inaspettato... sfortunatamente per noi anche questo sfocerà nel ridicolo pur facendoci assaporare dei lievi rimandi a Psycho.
Il film è statico quanto lento nello scorrere seppur ben realizzato e la storia è molto lontana da ogni parvenza di plausibilità.


A breve una nuova recensione...

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