lunedì 6 agosto 2012

Box Office 3D




Un film di Ezio Greggio

E’ lui o non è lui? Ma ceeeeerto che è lui! 
L'Ezione nazionale è tornato a dirigere un film dopo 12 anni. Ne sentivamo la mancanza? Direi di no. E dopo 12 anni di Striscia, che cosa avrebbe potuto metterci in questo film, se non le solite battutine da massaia drogata di Canale 5?

Ma andiamo con ordine: questo è un film che nasce per essere il primo film italiano in 3D. E già questo dovrebbe darci la misura di quali siano le condizioni pietose in cui versa il nostro amato cinema. Un film girato in Bulgaria per contenere i costi, che comunque ammontano a circa 5 milioni di eurI, per un incasso, anche troppo generoso di 2 milioni e 800 mila eurI.
C’è da dire che qualcosa di buono in questo film ci sarebbe anche: visivamente è piacevole, ci sono buone scenografie, una discreta fotografia e anche i costumi non sono malaccio. L’idea poi di fare un film parodia a episodi con un minimo di qualità e scegliendo film che hanno avuto grandissimo successo (Il codice da Vinci, Twilight, Il gladiatore, Avatar, Harry Potter, Il signore degli anelli e chi più ne ha più ne metta) avrebbe potuto anche essere vincente. E ne sarebbe anche uscito un film con la prospettiva di essere venduto all’estero, se non fosse che il livello delle battute e degli sketch è talmente basso da far rimpiangere il bagaglino. Un esempio: “Ave o Cesara!” rivolto alla Buonamici. Battuta che non fa ridere in Italia, figuriamoci all’estero, dove la buona vecchia e cara Cesarona dall’occhio ballerino non la conosce nessuno. Un altro esempio, perché forse questo non è abbastanza: Militello (sì, proprio lui, quello di “Striscia lo striscione”!) che durante la partita di Quidditch (o come cazzo si scrive) si chiede come mai allo stadio non ci siano striscioni! E poi battutine in stile Striscia e la cazzata per cui tutti ululano quando viene nominato il Louvre (AUUUUUHHH! Mah…).

Vogliamo parlare del cast? Parliamo del cast! Greggio, e va bene. Militello, e NON va bene. Ma poi la solita schiera di comprimari di quart’ordine: Maurizio Mattioli, che ha raggiunto l’apice della carriera grattandosi il culo sullo specchietto di una Fiat Tipo in “Fratelli d’Italia”, Enzo Salvi, che nemmeno merita commenti, Anna Falchi, che stavolta non ci da neppure la gioia di mostrarci le tette (ah, bei tempi quelli di “Dellamorte Dellamore”!), Biagio Izzo, che rende napoletano e antipatico anche Zorro (in uno sketch che definire ridicolo sarebbe un voto di stima) e c’è perfino Gianni Fantoni, riesumato non si sa da dove! Ebbene sì, in questo film mancava solo Martufello!

Mi viene da chiedermi una cosa, a proposito del cast: ma Gigi Proietti, che ritengo un buon attore e una persona intelligente, ha proprio bisogno dei soldi di queste stronzate e dei film vanziniani per campare? E a questo proposito mi sposto anche sul fronte sceneggiatura: possibile che Brizzi e Martani, quando lavorano soli, producano commedie in stile anglosassone con una certa qualità e quando vengono chiamati a collaborare in queste pagliacciate e nei cinepanettoni non riescano mai a metterci qualcosa di decente? O forse semplicemente non ne hanno voglia perché sanno che non vale la pena di sforzarsi troppo?
Per la cronaca: il “primo film italiano in 3D” non è stato mai proiettato in 3D a causa di un errore tecnico in fase di ripresa. Quindi i soldi spesi in questo senso sono stati bruciati, le scene create ad arte per dare un senso alla terza dimensione sono inutili oltre che invedibili e anche il titolo è una presa per il culo.
Insomma, l’unica speranza è che Ezio Greggio aspetti almeno altri 12 anni prima di farsi venire la malsana idea di dirigere un altro film. A quel punto avrebbe settant’anni e chissà che l’esperienza non gli porti consiglio. E il consiglio più giusto sarebbe: non farlo!

Big Pappa.

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