lunedì 5 settembre 2011

Rats: notte di terrore

Un film di Bruno Mattei( con lo pseudonimo di Vincet Dawn)

L'incubo peggiore di ogni impresa di disinfestazione, "rats: notte di terrore" ci proietta in un'atmosfera post-apocalittica assieme agli impavidi protagonisti, rudi e risoluti biker da strada che paiono la taroccatura dei balordi di ken-shiro. L'introduzione ci mostra subito una nuova locuzione che definisce una nuova fase temporale della storia umana, ovvero "A.B." che sta per after bomb.
La storia è ambientata infatti nel 225 a.b. (2'015 d.c.) e vede i nostri biker protagonisti di un vero e proprio assedio da parte del mondo roditore all'interno di una struttura abbandonata.
Molto interessanti sono gli escamotage escogitati da Bruno Mattei per rendere al meglio gli "effetti" "speciali" del film:
- I 3000 ratti(all'incirca) sono stati noleggiati da un laboratorio e immersi uno ad uno nella pece (i ratti di laboratorio sono totalmente bianchi) 
- Per realizzare un ratto che lentamente fuoriesce dalla bocca di una sventurata dopo essersi fatto strada attraverso l'apparato sessuale di quest'ultima, Bruno Mattei si è servito di un preservativo ricoperto di peli applicato sulla lingua dell'attrice assieme ad una testa finta da mega-sorcio.
Anche il make-up delle ferite facciali o del cadavere dilaniato dai denti dei roditori è di buon impatto, ciò che invece non convince per niente è l'apparente aggressività dei topi.
I personaggi infatti sono terrorizzati dai ratti come se questi fossero pronti ad azzannarli alla prima occasione propizia, eppure dalla pellicola traspare l'innocuità di questi poveri esseri presi e lanciati di forza sugli attori alfine di simularne una ferocia incontrollabile.
Il picco più basso(permettetemi un ossimoro) viene raggiunto quando i balordi iniziano a festeggiare gaiamente il ritrovamento di provviste ancora buone all'interno del complesso: la ragazza di colore(interpretata da Geretta Geretta), dopo esser stata ricoperta di farina scimmiotterà goffamente insieme al resto del gruppo canticchiando "Sono diventata bianca! Sono diventata bianca!".
"Rats" scorre quasi decentemente sfoderando il tipico fascino della pellicola anni '80 e ci fa assoporare intensamente un po' di cinema sperimentale pur essendo molto statico(la vicenda si svolge internamente alla struttura in cui i biker si barricano inspiegabilmente).
Una parola va spesa anche per il finale che rimane un indiscutibile punto interrogativo...

(ATTENZIONE SPOILER)

Negli ultimi dieci minuti di film i biker superstiti vengono soccorsi da un'impresa di disinfestazione giunta dal sottosuolo che si rivelerà poi essere una combriccola di uomini-topo-giganti-intelligenti.
Allora...
1) Perchè degli uomini-topo-giganti-intelligenti dovrebbero disinfestare una struttura abitata dai loro antenati sorci di fogna?
2) Perchè l'uomo-ratto-gigante-intelligente sembra la controfigura del cugino It con l'impermeabile giallognolo?
3) Se la superficie della terra è governata da eserciti iper estesi di ratti e il sottosuolo da uomini-ratto-giganti-intelligenti, gli umani dove cazzo stanno?
4) Quale metafora(sempre che ne esista una plausibile) vogliono esprimere implicitamente questi roditori giganti?

Ricordiamo che il film è co-diretto nonchè sceneggiato da quel mattacchione di Claudio Fragasso(sempre sia lodato) che qualche anno dopo partorirà uno dei più grandi capolavori nella storia del trash mondiale... "Troll 2"... Oh my goooooooood!
Il protagonista Kurt invece è interpretato da Ottaviano Dell'acqua, celebre attore nonchè stunt-man dei film di genere. Lo ricordiamo per aver vestito i panni di uno scagnozzo di "quello che fuma le sigarette gialle" in "Alex L'ariete"(sempre sia lodato).



A bree una nuova recension...

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