lunedì 22 agosto 2011

Jesus Christ vampire hunter

Un film di Lee Demarbre


Qualcuno dovrebbe punire il regista di questa pellicola, non per la sua blasfemia strampalata(che rende Gesù più credibile che nei Vangeli), ma per il malsfruttamento di un'idea strepitosa che poteva portare alla plasmazione del più grande capolavoro di tutti i tempi.
La trama del film è il titolo stesso, c'è poco da aggiungere se non una trovata davvero interessante: i vampiri riescono a sopravvivere al giorno indossando pelli ottenute dallo scuoiamento di pulzelle avvezze ad amori saffici(si, sto parlando di lesbiche).
Divini i metodi di combattimento del buon nazareno Gesù che in una taverna malfamata fa strage di vampiri nei modi più imprevedibili. Basti pensare che per far fuori due succhiasangue usufruisce di un boccale di birra, prima benedicendolo ottenendo birra santa per poi berla e sputtazzare gli amici vampiri che vanno inesorabilmente a liquefarsi. Ottimo anche lo stacchetto con la croce in stile batman inserito tra una scena e l'altra. Fin qui niente da obiettare.
Il difetto principale del film è il taglio fin troppo amatoriale sia dal punto di vista registico che del doppiaggio. Le riprese sono talvolta un pout pourri di inquadrature dilettantistiche che alternano momenti di stasi totale o di non-sense fottuto(vedi la scena in città stile musical) a scene di scazzotate in apparenza dinamiche ma spropositatamente lente a causa del contenuto eccessivo di demenzialità.
I "Bom", "Tump", "Sbem" alla Bud Spencer che fanno da sfondo alle numerose scene di lotta sono inseriti alfine di ridicolizzarne i contenuti trasmutando il pathos in frivole risa, ma rischiano d'essere di un'esagerazione mastodontica sia per l'utilizzo poco parsimonioso che ne viene fatto(alcuni scontri sembrano infiniti per la loro durata) sia per il modo in cui vengono applicati al doppiaggio.
La pellicola aveva tutte le carte in regola per entrare nel Parnaso dei B-movie/trash, ma si impantana in una resa piuttosto modesta che può far presa soltanto sui cultori del genere.
Un capolavoro mancato.



A breve una nuova recensione...

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