martedì 2 agosto 2011

Horror puppet (Tourist trap)

 Un film di David Schmoeller(come scritto nella locandina)

Geniale, strepitoso, spettacolare... non sto parlando di questo film...
"Horror puppet" è una macedonia di horror fusi contemporaneamente in una stomachevole pellicola.
Ritroviamo infatti elementi che vanno da "non aprite quella porta" a "puppet master" per poi finire con "nascosto nel buio".
Il titolo originale del film è "Tourist trap" e già dai primi due minuti lo svolgimento con finale annesso è intuibile... Gli interrogativi verranno dopo, non vi preoccupate...
Un gruppo di turisti(tra i quali spicca anche la ex "Charlie's angel" Tanya Roberts) rimane inspiegabilmente impantanato in un rustico meandro per poi essere soccorso da un bifolco alias Mr. Crocodile Dundee.
Quest'ultimo offrirà ospitalità allo sfortunato gruppetto nella sua casa immersa nel nulla più totale(che novità). Nella dimora, oltre ad un museo dell'antiquariato, troviamo un assassino maniaco che maschera il proprio viso con facce di manichini...
La cosa strana è che il serial-killer appare SSE(se e solo se) Mr. Crocodile Dundee è assente. Condizione sufficiente e necessaria.
Chi sarà mai allora questo spietato serial-killer? Quale ingegnoso dilemma! Quale escamotage prestigioso!
Già a metà film la quantità di domande da porre a quel burlone del regista sarà una valangata.
Perchè il serial-killer ha più poteri di tutti gli X-men messi insieme?
Elenchiamoli:
1) Far parlare i burattini con voci diverse non essendo un ventriloquo
2) Telecinesi
3) Trasmutazione della gente in manichino(in maniera piuttosto misteriosa)
4) Invincibilità (resiste a ben due colpi di fucile)

L'ultimo punto viene meno sul finale: un'accettata ben assestata tra spalla e collo uccide il maniaco burattinaio... ma... ma... ma... e i due colpi di fucile?
Le maschere di cui fa sfoggio il serial-killer sono più ripugnanti del film stesso anche se bisogna riconoscergli un piccolo tocco di "macabro". La sfilata delle maschere consiste di ben due maschere: una da ragazzino dalla bionda chioma, ma soprattutto... rullino i tamburi... la maschera di Little Tony!
Il pathos sale alle stelle quando il nostro beneamato assassino tenta di uccidere una ragazza cospargendole la faccia di un impasto granulare, "per soffacarla" direte voi, beh ovviamente no... Ricoprirle il viso di "dash" serve a farla morire di paura facendole esplodere il cuore in una manciata di secondi..."il cuore è matto, matto da legare"... ok, basta con Little Tony...


A breve una nuova recensione...

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