giovedì 14 luglio 2011

Dreamland (la terra dei sogni)



Dreamland, il nuovo Alex l'ariete?
Ebbene sì, esiste un degno successore della perla trash targata Damiano Damiani. Uscito fresco fresco dalle sale cinematografiche dopo un incasso miserrimo(1700 euro circa al botteghino).
Questa volta a cimentarsi con cotanta bruttezza è Sebastiano Sandro Ravagnani, con la sua opera prima dopo tanti anni di pessima televisione (e si vede!).
Ma passiamo alla "trama" tra virgolette, perchè questa pellicola ci mette di fronte ad un'esile storiella di formazione/redenzione di un teppistello di quart'ordine sullo sfondo di un'America anni 50(???). Analizziamola minuziosamente...
Il protagonista, Giacomo/James, emigra in America da piccolissimo lasciato dai genitori per motivi sconosciuti in mano ad un tutore (interpretato magistralmente dal grande Tony Sperandeo caricatura di sè stesso).
Dopo la morte di quest'ultimo (probabilmente per tosse), Giacomo/James eredita la carrozzeria dove ha sempre lavorato, Ma non si sa per quale motivo, invece di continuare il lavoro di meccanico, si dedica alla redditizia attività del pizzettaro vandalo (che gli frutterà una bella manciata di banconote da un dollaro), fino a che, fra un'epica partita a biliardo e un'altra, altri teppisti lo picchieranno per aver appoggiato sboronamente la mano sulla spalla di una ragazza.
Il nostro, in condizioni pietose viene soccorso da Frank (un imbolsitissimo e quanto mai ridicolo Franco Columbu), il proprietario di una falegnameria precedentemente nelle mire della famigerata banda di pizzettari.
Così, di punto in bianco, Giacomo/James si ritroverà a far parte della famiglia di Frank, costituita niente popò di meno che da 2 attricette allo sbaraglio degne di una soap opera di quinta categoria, diventando un "buono"; decide quindi di lavorare con Frank e abbandonare la sua vecchia vita.
Tutto ciò nella prima ora di film.
Nella seconda parte del film, nel giro di 3 minuti siamo sconvolti da ben 2 eccezionali avvenimenti: l'inutile quanto forzato fidanzamento del protagonista con la figliastra di Frank e l'incendio della falegnameria di quest'ultimo.
Quindi Giacomo/James si appresterà a dare una bella lezione ai responsabili dell'incendio e grazie a qualche cazzotto male inquadrato dall'MDP riuscirà nello sgominare la banda di ispanici(????) convertendo contemporaneamente la sua vecchia gang che fino a poco prima lo aveva ripudiato.
Da questo momento in poi, il film assume connotazioni vagamente sportive, scopriamo infatti che Giacomo/James ha sempre coltivato il sogno di diventare un pugile professionista; non vedremo mai un incontro del nostro beniamino, bensì decine di minuti di riprese pseudo amatoriali di allenamenti in palestra misti a un vecchio filmato di repertorio di Franco Columbu ex culturista che si allena con Arnold Schwarzenegger.
Il finale ci mostra gli ispanici (???????) che lavorano in una palestra di Boxe insieme alla vecchia gang del protagonista, che contemporaneamente lavora anche alla falegnameria di Frank che è stata ricostruita sempre da loro.
L'ultima scena ci mostra Giacomo/James vestito da pugile che si guarda intorno al rallenty su uno sfondo nero intercalato da immagini già viste durante il film che dovrebbero costituire un flashback.
Ultima chicca: se aspettate dopo i titoli di coda, vedrete un filmato addizionale( dietro le quinte) che ci mostra un Franco Columbu al culmine della follia, proporre una sorta di una sorta di matrimonio all'attrice che doveva essere sua moglie mentre metà del cast lo deride e l'altra metà lo guarda imbarazzato.
Il tutto è condito da un anello e una sorta di contratto di acquisizione della casa e l'attrice che lo guarda disgustata/impetosita esclamando "questo è pazzo!" oppure "guarda che ci sposiamo solo nel film! non ti sposo per davvero!".
Una scena messa solo ed esclusivamente per deridere pubblicamente il povero Franco.
Se avete ancora dubbi che questo film non sia imperdibile, eccovi una lista delle cose che lo rendono un capolavoro:
- Titoli testa imbarazzanti manco assistessimo alla promozione di una televendita su una tv privata.
- L'ambientazione dovrebbe essere relativa agli anni '50. Di questi ultimi nemmeno l'ombra. Se escludiamo qualche accenno a Little Italy, i costumi sembrano pescati diretamente dal guardaroba degli attori, per non parlare delle automobili moderne che passano sullo sfondo.
- Il protagonista riferisce a Frank che ha visto il fantasma della sua defunta moglie descrivendone l'abito macchiato di sangue, che prontamente Frank tira fuori dall'armadio ANCORA SPORCO DI SANGUE!!!
- Inquadrature fuori fuoco o con personaggi tagliati a metà.
- Gli ispanici sono interpretati da italiani con vago accento milanese, appellati però ripetutamente "maledetti ispanici".
- Sembra che la pellicola si voglia dimostrare in un certo senso educativa dato che anche le più banali e plausibili parolacce vengono sostuite da termini come "sacco di immondizia" o "maledetto".
E molte, molte altre ancora che non vi dirò per non rovinarvi la visione di questo capolavoro trash.



(Lo Zio Gelli)


A breve una nuova recensione...

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